Show Gheddafi, per il leader 500 ragazze e tanto business

ROMA – Centinaia di ragazze reclutate come comitato di benvenuto. La provocazione – o il sogno – di un’Europa tutta musulmana. Ben quattro aerei mobilitati da Tripoli. Attesa, tanto mistero e un pizzico di ‘divismo’.

Ieri si è svolto il ‘Gheddafi-show’ a Roma per la sua quarta visita in poco piu’ di un anno.
Dopo un doppio cambio di programma nei giorni scorsi (arriva domenica, anzi sabato, no, e’ confermato domenica), il Leader trova il modo di far slittare anche l’orario di arrivo a Ciampino: un’ora e mezzo di ritardo, pur sapendo che a Ciampino sarebbe stato accolto dal ministro degli Esteri Franco Frattini.
Silvio Berlusconi e’ ad Arcore (ci rimarra’ fino a domani) e, a differenza delle altre volte, delega al titolare della Farnesina gli onori di casa. L’esordio in Italia, nel giugno 2009, il colonnello lo fece in alta uniforme e con cucita in petto la foto di Omar Al-Muktar, simbolo della resistenza libica impiccato dai colonialisti italiani.

Stavolta, invece, la scelta e’ piu’ discreta: quando sulla pista dello scalo romano si apre il portellone dell’Airbus A340 dell’Afriqyiah, la suspence si stempera, e Gheddafi, affiancato da due delle sue amazzoni, scende le scalette con il piu’ tradizionale abito ‘Jeard Libi’, il grande mantello che copre il vestito arabo composto da camicia e pantaloni bianchi.

Da un secondo aereo intanto, fermatosi qualche decina di metri piu’ indietro, vengono sbarcati mantelli, abiti, regali e un esercito tra diplomatici, funzionari e uomini della sicurezza. Una veloce accoglienza nella saletta riservata e poi il corteo blindato raggiunge la residenza dell’ambasciatore libico sulla Cassia: li’ Gheddafi ha piantato la sua inseparabile tenda beduina e li’ vicino, nel cortile dell’adiacente accademia libica, lo aspettano da ore centinaia di avvenenti ragazze allertate dall’agenzia Hostessweb: e’ la replica delle ‘lezioni di Islam’ tenute nel novembre dell’anno scorso.

Prima duecento, poi cinquecento, qualcuna si spinge a contarne addirittura mille. Gheddafi le riceve a scaglioni. ‘’Convertitevi all’Islam, Maometto e’ l’ultimo dei profeti’’, le esorta distribuendo copie del Corano. Tre di loro, velate, lo fanno davvero, con un veloce rito ‘benedetto’ proprio dal colonnello.
Poi l’orizzonte si allarga, forse un po’ troppo, e la ‘chiamata’ di Gheddafi si estende a tutto il Continente: ‘’L’Islam – profetizza con un occhio all’adesione della Turchia – dovrebbe diventare la religione di tutta l’Europa’’. E non e’ finita. Stamattina si replica: altre ragazze, altre lezioni, altre ‘sorprese’.

Il primo appuntamento ufficiale, invece, e’ per il pomeriggio. Gheddafi e Berlusconi sono attesi all’inaugurazione di una mostra fotografica sulla storia della Libia all’Accademia libica. In serata il cuore dei festeggiamenti per l’anniversario del Trattato di Amicizia, alla caserma ‘Salvo D’Acquisto’ di Tor di Quinto: i trenta cavalli berberi purosangue sono sbarcati in giornata con altri due voli speciali atterrati a Fiumicino e oggi aprono davanti ad oltre 800 invitati uno spettacolo equestre che sara’ chiuso dalla figure del celeberrimo Carosello dei Carabinieri.

Poi il premier offrira’ al suo ospite l’Iftar, la cena che spezza il digiuno imposto ai musulmani dal mese di Ramadan. Non sono programmati, ma probabilmente l’agenda del colonnello si arricchira’ anche di incontri con i big dell’economia italiana.
Il boom di affari tra Roma e Tripoli, favorito dal Trattato, continua. Cosi’ come la penetrazione libica in Italia. Come primo azionista di Unicredit, Gheddafi si e’ guadagnato ormai una comoda poltrona nel salotto buono della finanza italiana. E solo per citare qualcuno degli investimenti italiani, l’Eni ne ha annunciati altri 25 miliardi per i prossimi anni. Non a tutti, in Italia, va bene cosi’.

L’Idv annuncia contestazioni per domani (‘’una tendopoli della legalità’’ davanti la residenza dell’ambasciatore), mentre l’Udc parla di ‘indegna sceneggiata’:
‘’Che dice Bossi – si chiede il presidente dei senatori D’Alia – dell’ultima perla del dittatore libico sull’Islam religione d’Europa?’’.

Dal Carroccio, l’unico a battere un colpo e’ l’europarlamentare Mario Borghezio: ‘’Nelle parole di Gheddafi traspare in tutta la sua pericolosita’ un progetto di islamizzazione dell’Europa che noi per primi abbiamo denunciato’’.