Il Lara riscrive la storia, la firma è di Eduardo Saragò

CARACAS – Il Torneo Apertura nuovamente sotto il segno del tecnico Eduardo Saragò. L’italo-venezuelano, nato 29 anni fa a Caracas, è stato infatti uno degli artefici della cavalcata vincente del Deportivo Lara. Detto questo, per vincere è importante il trinomio squadra-allenatore-società. Nel rapporto con i giocatori c’è il vero punto di forza trainante o di rottura all’interno del gruppo.


Durante il calciomercato i rossoneri si sono rinforzati con ‘veterani’ del calibro di José Manuel Rey, Rafael Castellín, Miguel Mea Vitali, Edgar Perez Greco ed Alan Liebeskind. Nessuno aveva dubbi sulle potenzialità del Lara e tutti erano sicuri che sarebbe stato uno dei protagonisti del Torneo Apertura. Ma quasi nessuno si aspettava che in così poco tempo Saragò avrebbe costruito la macchina perfetta capace di ottenere la bellezza di 11 vittorie e 5 pareggi in 16 giornate: se non è un record poco ci manca. Negli almanacchi del calcio ‘criollo’ relativi alla stagione d’apertura 2011 il nome del Lara apparirà così nella lista di: miglior attacco (36 gol segnati), miglior difesa (10 reti subite), maggior numero di punti in casa (21), miglior squadra in trasferta (17 punti totalizzati), bomber del torneo (Rafeal Castellín, 11 gol).


– Cerco sempre di trovare il lato positivo di tutte le cose. Questa situazione mi serve come esperienza per farmi crescere giorno dopo giorno – spiega Saragò -. In tre anni ho allenato Zamora, Deportivo Italia e Deportivo Petare: con queste squadre ho imparato a convivere con crisi societarie, ad uscire dalla zona retrocessione, a vincere il titolo e a giocare la Coppa Libertadores. Ho anche imparato – aggiunge ironicamente il tecnico italo-venezolano – come perdere il titolo all’ultimo minuto.


Se un allenatore nei primi 5 anni di carriera non ha mai visto litigare due dei suoi giocatori negli spogliatoi, vuol dire che il tecnico ha il polso giusto ed è in grado di creare un clima di grande amicizia.


Dopo il pareggio in casa con l’Aragua (1-1) e l’1-1 in trasferta coi Tucanes, a cavallo tra la settima e l’ottava giornata di campionato, molti pensavano che gli ingranaggi della macchina fossero andati in tilt. Che le gambe dei veterani non avrebbero retto il resto della stagione. Ma la grande abilità tra i pali mostrata da Alain Liebeskind ha reso possibile il superamento del momento no e le parate del Nº1 sono valse tanto quanto un gol. I ‘larenses’ hanno perso la vetta della classifica per alcune giornate, per poi riconquistarla tra il tripudio di una tifoseria sempre più appassionata.


Alle spalle di questa macchina perfetta chiamata Deportivo Lara sono rimaste le più blasonate Caracas, Deportivo Táchira e Mineros. E pensare che solo tre anni fa il Lara non era nemmeno tra le squadre iscritte alla Primera División!


La vittoria per 5-1 sul Mineros ha materiallizzato un sogno quasi impossibile, quasi…


L’altro enorme merito di Saragò è stato quello di far spostare l’attenzione dei tifosi sul rettangolo verde del Metropolitano di Cabudare piuttosto che sul ‘diamante’ del José Antonio Gutierrez di Barquisimeto, in una città che ha nelle vene il baseball. Il tutto esaurito delle ultime 2 gare è lì a testimoniare la crescita di una passione prima sconosciuta: più di 85.000 persone sono un bel primato per il Venezuela dei club calcistici.
Per gli ‘hinchas’ crepuscolari è già arrivato il momento di pensare ai possibili rivali della Libertadores 2013. Con Saragò in panchina c’è da stare certi che questo Lara darà battaglia su tutti i campi. D’altronde la firma solitamente non si mette una sola volta…

Il Táchira infrange i sogni di gloria del Caracas


Il Táchira è diventato il guastafeste del Caracas di Bencomo ed ha battuto i rojos del Avila a San Cristóbal, per 2-1, nel ‘Clasico’ del Torneo Apertura. Hanno completato la 16ª giornata: El Vigía-Yaracuyanos 1-1, Tucanes-Dvo Anzoátegui 0-1, Aragua-Trujillanos 2-0, Zamora-Real Esppor 4-0, Monagas-Estudiantes3-2, Zulia-Llaneros 3-3 e Dvo Petare-Carabobo 2-1.