Marco Scutaro: “Voglio vincere le World Series”

CARACAS – Durante una esibione organizzata nel C.C.C.T da una compagnia telefonica abbiamo incontrato Marco Scutaro, noto giocatore di Baseball.


L’atlteta nato 35 anni fa nella città di San Felipe, nello stato Yaracuy, da papà italiano (originario della provincia di Salerno) e mamma spagnola (originaria di Las Palmas) è una delle stelle della Major League Baseball (Mlb) e della Liga Venezolana de Baseball Profesional (Lvbp).


Scutaro gioca qui in Venezuela con i Leones del Caracas e negli Usa con il Boston Red Sox. Quando Scutaro era bambino, suo padre gli chiedeva perché amava il baseball e per quale motivo non si dedicava al calcio, ma poi Scutaro con il passare degli anni scoprì la sua vera passione: ‘la pelota’.

Perché hai deciso di dedicarti al baseball e non al calcio?


Ho iniziato a giocare baseball da bambino. Mio papà come buon italiano voleva che io giocassi a calcio, forse perché non conosceva bene le regole del baseball. Fino ai 16 anni ho praticato sia il baseball che il calcio, ma poi mi sono deciso per la ‘pelota’, che era lo sport che ti dava più possibilità di diventare professionista.

In che ruolo giocavi a calcio?


Attaccante

Nel ’93 Marco Scutaro viene aquistato dagli ‘Cleveland Indians’. Con la compagine dello stato di Ohio, negli Usa gioca in tutte le categorie dalla ‘clase A alla AAA’.
Nel 2002 viene aquistato dai New York Mets, nello stesso anno fa il suo esordio nella Major League Baseball (MLB) con la prima squadra. Scutaro è il venezolano 144º che ha disputato almeno una gara in MLB.

Come ti sei sentito il giorno del tuo esordio nella Mlb?


Ricordo, che era domenica ed avevo appena disputato una gara con la filiale dei Mets nella categoria ‘AAA’. Appena arrivato nel mio appartamento, ho ricevuto una telefonata dal manager della prima squadra. Era una chiamata che aspettavo da una vita, l’allenatore me ha detto che era contento del mio rendimento e mi ha detto che era giunto il momento del grande salto in ‘Grandes Ligas’. Quella sera sono partito per Cincinnati, dove il giorno dopo dovevamo incontrare i Reds. Il manager mi ha fatto entrare nella gara in corso, poi siamo ritornati a New York. Anche lì sono partito dalla panchina, ho messo a segno un triplo e sono entrate due valide. E’ stato un giorno bellissimo.

Dopo l’esperienza con i Mets, Scutaro ha vestito le maglie di Oakland Athletics (2004-2007), Toronto Blue Jaes (2009-2009) e Boston Red Sox.

Si, dice che sarai il short stop titolare di Boston. Parlaci di questa esperienza?


Sono emozionato, sarà un’esperienza bellissima. Ma essere il short stop di Boston è una grande responsabilità, la tifoseria dei Red Sox è molto esigente, sopratutto con i giocatori che devono coprire il ruolo di intermezzo. Dopo l’uscita di Normar Garciaparra hanno avuto brutte esperienze a Fenway Park con i giocatori che hanno giocato in quella posizione. Ma sono sicuro che riuscirò a guadagnarmi la loro fiducia.

Nella passata stagione i Red Sox non si sono qualificati per la Post-Season e questo ha acceso i campanelli d’allarme nella società. La giunta direttiva della stagione 2011 ha deciso di investire e ha fatto degli innesti per tentare di approdare alla fase successiva e vincere le World Series. Tra i nuovi arrivati spiccano i nomi di Adrian Gonzalez e Carl Crawford.

Con i nuovi innesti che ha fatto la squadra. Quale sono le possibilità dei Red Sox nella stagione 2011?
La giunta direttiva ha fatto degli sforzi per avere un line up competitivo, adesso tutto dipenderà da noi e dalla nostra intesa sul campo di gioco. Speriamo che in questa stagione non ci siano tante lesioni che condizioni il nostro rendimento. Io non vedo punti deboli particolari nella squadra, abbiamo ottimi lanciatori e giocatori di posizione.

Cosa pensi dell’uscita di Victor Martinez?


Mi sento un po’ triste dato che siamo legati da una buona amicizia, noi ci conosciamo dai tempi delle giovanili.

Nel 2011, giocherai con i Leones del Caracas?


Farò il possibile per giocare qui in Venezuela.

Il sogno nel cassetto?


Vincere le World Series.

Hai in mente di creare una scuola di baseball o di essere professore per le future generazioni?
Si, qui in Venezuela c’è molto talento e bisogna stimolare i giovani per farli continuare ad allenarsi nelbaseball.

Che tipo di musica ascolti?


Mi piace la musica, non ho un genere favorito. Ma quando sono negli Stati Uniti, mi piace ascoltare quella ‘llanera’ per ricordarmi della mia terra natale. Quando sono lontano mi manca molto il Venezuela.

Hai un piatto favorito?


La cucina ‘ criolla’.

Cosa fai nel tuo tempo libero?


Mi piace passare il mio tempo libero insieme alla famiglia.


Hai un hobbie?


Ho una debolezza per i cavalli. Ne’ possiedo 3.